Tutti sanno che l’utilizzo dell’eredità è conseguente al decesso del proprietario dei beni: ma è possibile anticiparne una parte?
Poter, nel concreto, iniziare ad utilizzare i beni, dalla liquidità agli eventuali immobili di un parente venuto a mancare è la conseguenza di una procedura specifica prevista dall’ordinamento giuridico italiano che ha inizio proprio con il decesso del proprietario. Stiamo chiaramente parlando dell’eredità, l’insieme di denaro, proprietà ed altre tipologie di beni di una persona che, dopo la sua scomparsa, vengono destinati ai familiari stretti.
Questo sulla base di un testamento specifico o di una ripartizione prevista per legge. Quello che in tanti si chiedono è se vi sia la possibilità di anticipare parte dell’eredità in maniera legale e senza il rischio di complicazioni future.
Anticipare l’eredità è possibile? Cosa prevede l’ordinamento normativo italiano
La legge è chiara e prevede il cosiddetto principio noto come “divieto di patti successori” previsto dal Codice Civile, secondo il quale la divisione prima della morte del proprietario, dei suoi patrimoni, è considerata assolutamente illegittima. Si fa capo all’articolo 485 che è quello che va a determinare la “nullità” di ogni tipo di pre accordo relativo al patrimonio ereditario; questo nel caso in cui vengano stipulati ante decesso del de cuius. Dunque, della sua eredità si potrà beneficiare esclusivamente dopo la sua morte. Vi è però uno strumento legale che, se impiegato con molta attenzione per evitare il rischio di successive controversie, potrebbe consentire di ottenere un anticipo dell’eredità.
Un esempio molto frequente è quello legato a problemi economici che il proprio figlio si trova ad affrontare; una serie di difficoltà finanziare che da solo non riesce a risolvere. Il genitore vorrebbe aiutarlo prima che gli arrivi l’eredità a seguito della sua morte, sempre nella consapevolezza che, in ogni caso, è possibile modificare (o revocare) il testamento in ogni momento ed anche per questo è vietato stringere accordi in anticipo. Ebbene può farlo con uno strumento ‘alternativo’ noto come donazione che effettivamente è un atto tra i vivi e quindi non rappresenta un vero e proprio anticipo di eredità ma è come se lo fosse.
Il genitore potrà dunque decidere di donare denaro, beni mobili o immobili al proprio figlio, cedendogli in tal modo parte del patrimonio mentre si trova ancora in vita. Attenzione però: perché se tale donazione va a ledere la quota minima e legittima legata all’eredità, gli altri eredi potranno in futuro impugnare tale donazione per ottenere indietro ciò che gli spetta. Si tratta dunque di un percorso da intraprendere con la piena consapevolezza dei pro e dei contro.