Hai debiti con l’INPS e temi che questo possa mettere a rischio la tua pensione? Ecco quali sono i casi che devi evitare per non perderla.
Se si hanno debiti con l’INPS, quest’ultima può recuperare il credito nei confronti del contribuente. Si rischia quindi di perdere la pensione? Ecco tutti i casi che fanno perdere l’assegno.
Sono in molte le persone che, per diversi motivi, hanno accumulato nel corso della vita dei debiti con l’INPS. Le cause per cui un lavoratore può trovarsi in debito possono essere di diversa natura, ma le conseguenze sono le stesse per tutti. Se l’INPS infatti vanta un credito, può in qualche modo rivalersi sul contribuente: ma questi rischia di perdere anche la pensione? Vediamo quando.
Se hai debiti con l’INPS non ti spetta la pensione? Ecco tutti i casi
I debiti con l’INPS, come con ogni altro ente e Amministrazione Pubblica, devono in qualche modo essere sempre saldati. Questo perché un debito può culminare in azioni legali come cartelle esattoriali, e anche pignoramenti. In alcuni casi però sarà l’INPS stessa a rivalersi del proprio credito, trattenendo i soldi nel momento in cui vengono richieste altre prestazioni. Per chi percepisce la pensione il discorso non cambia. Ogni pensionato, se la prestazione dipende dai redditi del nucleo familiare, è tenuto a presentare all’INPS il modello RED. Questo vale anche per i titolari di prestazioni assistenziali per invalidità.
Tornando quindi alla domanda iniziale: se si può perdere l’assegno dell’INPS in caso di debiti, la risposta è affermativa. La presentazione tardiva, o addirittura l’omissione, del modello RED può portare alla sospensione, o la decadenza, della prestazione. Si ha a quel punto l’obbligo di restituire le somme percepite e quindi è chiaro che chi ha debiti con l’INPS rischia seriamente di non ricevere la pensione.
Lavorare una vita intera e non vedersi riconosciuta la pensione dall’INPS non è proprio il massimo. Raggiunti i requisiti necessari, in ogni caso, un lavoratore potrà ricevere la pensione anche se ha debiti, ma l’Istituto di previdenza sociale si rivarrà sull’importo della pensione per recuperare il debito. Questo vuol dire che ogni mese verrà trattenuto un quinto della pensione. Fa eccezione solo chi ha una pensione molto bassa, infatti il “minimo vitale” non viene toccato. Nel 2023 il minimo corrisponde a 503,27 euro pertanto l’Inps potrà pignorare solo un quinto della parte accendete tale somma.