Torna il Reddito di Cittadinanza e potrà sommarsi al nuovo Assegno di inclusione: pioggia di soldi per tante famiglie.
La novità sta già facendo gioire milioni di famiglie in difficoltà: torna il Reddito di cittadinanza e potrà addirittura sommarsi all’assegno di inclusione. Vediamo tutto nei dettagli.
A volte ritornano. Il Reddito di cittadinanza abolito dal Governo di Giorgia Meloni, sembra destinato a tornare come forma di misura regionale. E questa volta andrà a sommarsi all’assegno di inclusione, il nuovo sussidio introdotto dall’Esecutivo di Centrodestra, entrato in vigore a gennaio. L’assegno di inclusione, infatti, non sembra soddisfare molti in quanto si rivolge ad una platea molto più ristretta rispetto a quella che copriva il Reddito di cittadinanza.
Il sussidio nato in casa Meloni si rivolge solo a quei nuclei familiari in cui sia presente almeno un soggetto con disabilità, un minore di 18 anni oppure una persona che abbia già compiuto 60 anni. Se in una famiglia non c’è nemmeno un soggetto con queste caratteristiche, allora non potrà beneficiare dell’assegno di inclusione. Ecco che allora rientra in scena il Reddito di cittadinanza ma questa volta sotto forma di aiuto regionale.
Reddito di cittadinanza regionale: ecco come funzionerà
Torna il Reddito di cittadinanza ma, questa volta, sarà un aiuto erogato dalle Regioni e non più dal Governo centrale. Non sostituirà l’assegno di inclusione ma andrà a sommarsi ad esso. Non si sono mai visti così tanti soldi.
Dopo la vittoria in Sardegna, l’ex premier Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, torna a premere l’acceleratore per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione, infatti, non sembra sufficiente per Conte e per il Centrosinistra in quanto taglia fuori troppe famiglie bisognose.
L’ex presidente del Consiglio- intervistato nel corso della trasmissione “Dritto e Rovescio” su Rete 4- ha spiegato che è intenzione del Movimento Cinque Stelle rafforzare il Reddito di cittadinanza in ogni regione che conquisteranno. La proposta di Giuseppe Conte, dunque, è un ritorno al Reddito di cittadinanza ed è sua intenzione andare in Europa a chiedere che questa misura venga resa obbligatoria. Non è ben chiaro, tuttavia, se questo nuovo/vecchio Reddito sarebbe di competenza del Governo centrale o delle Regioni.
Il Governo Meloni, dal canto suo, sembra marciare dritto sulla nuova linea che dà la priorità a quei nuclei familiari in cui sia presente, come già spiegato, almeno un soggetto ritenuto “non occupabile” o per età o a causa di disabilità. L’assegno di inclusione, inoltre, prevede requisiti reddituali più stringenti rispetto al vecchio Reddito. Indubbiamente molti ex percettori del sussidio grillino sono rimasti esclusi da questo nuovo sito di Stato. È pur vero, però, che i disoccupati in grado di lavorare e di età compresa tra 18 e 59 anni possono fruire di un altro sussidio: il Supporto formazione e lavoro.