In situazioni sociali dove alcune problematiche sono state ignorate, emerge un’iniziativa che da voce ai padri in difficoltà.
Si parla spesso della genitorialità intesa come un impegno morale e sociale, spesso attribuito alle donne poiché maggiormente legate al concetto di maternità. Tale argomento è di estrema importanza, poiché il sesso gentile pare essere ancora soggetto a problematiche non indifferenti. Questo, soprattutto in caso di separazione dal compagno o marito che, in linea massima, percepisce ancora oggi la fonte di guadagno maggiore all’interno di un nucleo familiare.
Nel bel mezzo di un fenomeno sociale sempre più complesso, ad essere oscurata è quella categoria di uomini che, a seguito di una separazione, si ritrovano in difficoltà economiche con l’aggiunta di figli a carico. Seppur si ponga l’accento sulla stragrande maggioranza di situazioni inverse, alcuni papà si trovano letteralmente oscurati. Lo Stato, infatti, al momento non ha posto per eventuali sostegni in tal senso. Tuttavia, il principio di uguaglianza non dovrebbe avere genere, ecco perché emerge un’iniziativa volta ai padri separati e pronta a cambiare le regole.
È stato ufficialmente pubblicato sul sito del Comune di Pescara, l’avviso per l’assegnazione di nove appartamenti appena rimessi a nuovo. L’edificio di due piani in Strada Valle Furci, nel capoluogo adriatico, un tempo era occupato abusivamente. Ad oggi è stato messo a disposizione e verranno assegnati gli appartamenti a nove padri separati e i rispettivi figli.
L’amministrazione comunale si è occupata di riqualificarlo investendo una cifra di ben 350 mila euro senza incidere in alcun modo sulle tasse del Comune. L’intervento, difatti, è stato finanziato con i fondi del pnrr (bando rigenerazione urbana). L’iniziativa, fa sapere Palazzo di Città, è tra le prime nel suo genere in Italia. Gli appartamenti (quattro monolocali e cinque bilocali), sono distribuiti su due piani. Ognuno di essi sarà concesso con un canone di locazione concordato che varia dai 153 ai 277 euro mensili.
“In un arco di tempo breve” ha affermato Sulpizio “siamo passati da una situazione di degrado assoluto a delle abitazioni davvero belle che vogliamo concedere subito ai padri separati, anche per evitare altre occupazioni”. Per poi aggiungere: “Diamo una risposta a chi ha bisogno e, nel farlo, ci distinguiamo a livello nazionale perché sono pochi i Comuni in Italia che hanno realizzato un intervento del genere”.
In effetti, un’iniziativa del genere – pubblicata tra l’altro l’8 marzo, festa della donna – non potrà di certo passare inosservata. Chissà se questo potrebbe essere l’inizio di una nuova parentesi sociale e il desiderio di dar voce anche ad un altro segmento di popolazione nel nostro Paese.
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