Preparati a dire addio per sempre ai debiti in 4 semplici mosse: cosa devi fare a livello legale per liberarti di questo impiccio.
Avere dei debiti con un famigliare, un amico o un istituto di credito è sicuramente una bella preoccupazione. Soprattutto al giorno d’oggi che ci troviamo a vivere in un contesto storico sempre più difficile da sostenere, caratterizzato dall’inflazione.
Se, quindi, vuoi tornare a dormire sonni tranquilli, faresti bene a non perderti il nostro articolo di oggi. Nei prossimi paragrafi, infatti, andremo ad illustrarti come sbarazzarti del problema in 4 semplici step legali. Il Codice della Crisi d’Impresa offre di fatto 4 strade per liberarsi dai debiti. Vediamo subito in che cosa consistono e come procedere passo passo.
Addio debiti in “4 step” semplici e legali: che cosa devi fare
Come abbiamo anticipato poco fa, avere dei debiti è sicuramente fonte di preoccupazione. Tuttavia, è possibile uscire da questo impiccio ricorrendo ad una di queste 4 soluzioni suggerite dal Codice della Crisi d’Impresa.
La prima consiste nella Ristrutturazione dei debiti del consumatore. Grazie a questa opzione, il consumatore può proporre un piano di ristrutturazione dei propri debiti senza l’accordo dei creditori. Tuttavia, è necessario che le obbligazioni siano state contratte per necessità diverse da quelle collegate al lavoro. Ciò significa quindi che questa strada non è percorribile da Partite Iva, professionisti, imprenditori, start up e società.
Tale procedura permette, nel concreto, di ottenere dal giudice una riduzione del debito tutte le volte in cui il debitore dimostri di non poter pagare il debito accumulato. Se il piano viene approvato e correttamente eseguito i debiti non coperti verranno cancellati. Per attivare l’iter occorre rivolgersi a un Organismo di Composizione della Crisi.
La seconda strada coincide con la liquidazione controllata del sovraindebitato, valida sia per i consumatori che per gli imprenditori. Questa procedura prevede l’intervento di un giudice che nomina un liquidatore, incaricato di vendere i beni del debitore, escludendo quelli indispensabili per il sostentamento. In questo modo si può utilizzare il ricavato per ripagare i creditori. La richiesta può essere avviata sia dal debitore stesso che da terzi. La procedura si svolge presso il Tribunale competente e, una volta aperta la liquidazione controllata, tutte le altre azioni legali e i pignoramenti contro il debitore si fermano.
Le altre soluzioni possibili
C’è poi l’esdebitazione del sovraindebitato incapiente. Una procedura pensata per le persone fisiche che si trovano in situazioni molto gravi, per esempio i nullatenenti. Per godere di questa soluzione è necessario non aver commesso frodi a danno dei creditori, non aver contribuito volontariamente alla propria condizione ed essere del tutto privi di risorse.
La domanda viene presentata attraverso l’Organismo di Composizione della Crisi. Se questa viene approvata dal giudice e non ci sono opposizioni il debitore sarà liberato dai suoi debiti pregressi, ma resterà sotto osservazione per 4 anni.
Infine c’è la strada del concordano minore. Un percorso riservato a professionisti, piccoli imprenditori, agricoltori e start-up innovative. Tale procedura permette di proporre un accordo ai creditori per ristrutturare i debiti, potendo scegliere tra la continuazione dell’attività, forma in continuità, o la sua cessazione in forma liquidatoria. Anche in questo caso la richiesta deve essere presentata attraverso un Organismo di Composizione della Crisi. A quel punto il debitore dovrà procedere pedissequamente all’esecuzione del piano.