Stipendi aumentano del 16% e poi di un altro 12% nel 2025: vittoria per i lavoratori

È previsto un importante aumento degli stipendi del 16%, più un altro 12% nel 2025. I lavoratori possono finalmente esultare.

Secondo alcune indagini di Istat i lavoratori italiani guadagnano circa 3.700 all’anno in meno rispetto ai loro colleghi europei. Se invece gli stipendi vengono paragonati a quelli dei tedeschi la differenza sfiora addirittura gli €8000 all’anno in meno.

Si tratta di una situazione piuttosto nota, che attesta la retribuzione oraria media italiana a 12,6 euro lordi. Ma per fortuna ci sono buone notizie in arrivo perché per alcune categorie di lavoratori è previsto un aumento degli stipendi del 16%, al quale si aggiungerà un ulteriore 12% nel 2025.

Aumento degli stipendi: di cosa si tratta e a chi spetta

L’aumento degli stipendi a cui stiamo facendo riferimento riguarda l’accordo raggiunto tra le confezioni sindacali e le istituzioni di rappresentanza delle cooperative sociali. L’accordo è arrivato dopo cinque anni dalla chiusura del precedente contratto e ha portato all’approvazione del nuovo contratto dei lavoratori delle cooperative sociali.

Grazie a questo, la suddetta categoria di lavoratori riceverà un aumento del 5,95% sulla retribuzione media lorda. Ma con il nuovo rinnovo contrattuale l’incremento sarà ancora più importante, perché può arrivare ad un valore di oscilla tra il 15% e il 16%. Inoltre, è previsto un ulteriore aumento compreso tra il 11% e il 12%, atteso per il 2025.

L’incremento avrà decorrenza immediata a partire da febbraio 2024, a causa del fatto che per anni gli stipendi della suddetta categoria dei lavoratori sono rimasti fermi e hanno subito passivamente l’aumento del tasso di infrazione. Questa situazione ha generato una forte erosione del potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori delle cooperative sociali.

Basti pensare che gli stipendi medi di un educatore oppure di un operatore socio-sanitario oscillano tra 1200 e 1500 euro al mese. Si tratta di cifre estremamente proibitive che impediscono ai giovani ma anche ai meno giovani di essere autonomi e di affrontare serenamente tutte le spese che caratterizzano la vita quotidiana.

La bozza dell’accordo è stata firmata dopo aver raggiunto un accordo tra delegati degli enti di rappresentanza e sindacati. Solo successivamente l’istanza è stata portata avanti agli enti pubblici. Il problema dei salari delle cooperative sociali è stata posta in primo piano della Genta di Policy makers.

Era necessario intervenire il prima possibile per garantire a questa categoria di lavoratori una retribuzione dignitosa, ma soprattutto per permettere alle cooperative sociali di avere minore difficoltà nel reclutamento di molte figure professionali quindi indispensabili.