I malati oncologici godono di specifiche tutele previdenziali che consentono di smettere di lavorare prima dei 67 anni? Tutta la verità.
Il nostro ordinamento mette a disposizione di diverse categorie di soggetti varie misure che permettono l’acceso alla pensione anticipata. Attualmente, purtroppo, non esistono specifici strumenti riservati a coloro che sono affetti da malattie oncologiche. Tali soggetti dovrebbero attendere, al pari degli altri lavoratori, il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata ordinaria prevista dalla Legge Fornero (42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi, per le donne).
I soggetti affetti da tali patologie possono usufruire di alcune misure di flessibilità in uscita solo se ottengono il riconoscimento di un determinato grado di invalidità. Scopriamo, dunque, quali sono i requisiti per poter andare in pensione in anticipo.
I malati oncologici possono accedere agli strumenti di anticipo pensionistico nell’ipotesi in cui abbiano ottenuto il riconoscimento di un’invalidità pari almeno al 74%. In particolare, l’art. 89, comma 3, della Legge n. 388 del 23 dicembre 2000 stabilisce che gli invalidi affetti da patologie oncologiche e con un’invalidità superiore al 74% possono chiedere, per ciascun anno di lavoro realmente effettuato, il riconoscimento di due mesi di contribuzione figurativa.
In totale, possono essere accreditati fino a un massimo di cinque anni di contributi figurativi, utili al raggiungimento del diritto alla pensione. Di conseguenza, i malati possono smettere di lavorare anche a 62 anni.
Al momento della presentazione della domanda per l’accredito della contribuzione figurativa, l’interessato deve dimostrare, tramite apposita certificazione, che ha subito, a causa della patologia, una riduzione della capacità lavorativa generica maggiore del 75%. In alternativa, i malati oncologici con invalidità almeno al 74% possono usufruire del pensionamento anticipato con APE Sociale.
Sono, però, richiesti un’anzianità anagrafica di 63 anni e una contributiva di 30 anni e l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, all’Assicurazione Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle Gestioni Speciali dei lavoratori autonomi oppure ai Fondi Sostitutivi ed Esclusivi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO). L’assegno pensionistico spettante a coloro che lasciano il mondo del lavoro con l’APE Sociale non può avere un importo superiore a 1.500 euro lordi al mese.
Per i malati oncologici che non hanno ottenuto il riconoscimento dell’invalidità al 74%, non ci sono possibilità di uscita anticipata. Dovranno, quindi, lavorare fino alla maturazione degli ordinari requisiti stabiliti per la pensione di vecchiaia e, cioè, 67 anni di età e 20 anni di contribuzione o per la pensione anticipata con Legge Fornero.
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