Esenzione ticket: le richieste dell’ASP che preoccupano una categoria specifica di cittadini, cosa sta succedendo.
Una procedura che sta preoccupando molti utenti e che sta creando anche molta polemica. La Uil avrebbe comunque messo in risalto diverse irregolarità proprio in quelle che sono le diffide elaborate e comunicate ad alcuni cittadini da parte dell’Asp. Basti pensare anche a quelle che sono le conseguenze sociali rivolte a quegli utenti che hanno ricevuto le comunicazioni in essere. Al centro della questione vi è proprio la diffida che sta suscitando preoccupazioni e anche forti opposizioni.
Innumerevoli sarebbero, infatti, le comunicazioni che l’Asp di Messina sta inviando a tantissimi cittadini in merito all’esenzione del ticket per quanto riguarda l’anno del 2013. Ecco il motivo per cui Uil, Uil Pensionato e Adoc Messina chiedono assolutamente un incontro con estrema urgenza proprio con il commissario Asp.
La risposta dell’ Asp
In merito alla questione, l’Asp mette in risalto un aspetto importante, ossia che sarebbero state usufruite in modo indebito delle prestazioni proprio nel regime di esenzione per reddito. E, quindi, l’Asp chiede qualcosa di fondamentale, ossia la restituzione di tali somme. Il tutto andrebbe, ovviamente, a creare problemi non da poco ai cittadini interessati che, nello specifico, sarebbero pensionati. Diverse sarebbero, tuttavia, le incongruenze messe in risalto nelle comunicazioni inviate dall’Asp. Addirittura si pensa che queste comunicazioni andrebbero riviste e anche corrette, viste le inesattezze.
Oltre agli errori presenti ci sarebbe anche un altro aspetto da considerare, il quale non va affatto sottovalutato ma su cui va posta estrema attenzione. Pare sia emerso, infatti, come si apprenderebbe da una lettera dell’Uil, che molti utenti, oltre a possedere una esenzione per reddito molto probabilmente non corretta, erano anche in possesso di una esenzione sia per patologia o anche per invalidità. Il che significherebbe che le suddette lettere in oggetto, per buona parte, sarebbero comunque da rivedere.
Molto gravi quindi sono le conseguenze sociali che potrebbero derivare dal tutto. Ma la cosa preoccupante è proprio l’avvertimento che utilizza l’Asp, affermando che in caso di mancata regolarizzazione del debito, il tutto andrebbe a provocare una inibizione all’accesso a quelle che sono le prestazioni ambulatorie le quali sono a carico del servizio sanitario locale.
Ciò provocherebbe davvero dei problemi da non sottovalutare, revocando quella che è l’attuale esenzione ticket a quegli utenti che invece ne hanno normalmente necessità. Tra le conseguenze che si andrebbero a verificare c’è, ovviamente, il prediligere la sanità privata che andrà a sostituire quella pubblica. Ma, ovviamente chi non ha la possibilità di curarsi privatamente, dovrà rinunciare a farlo e questo non è affatto accettabile. A questo punto ci si chiede: dove è il diritto alla salute di curarsi?