Arrivano brutte notizie per le pensioni di marzo: ci saranno alcune novità sui cedolini che non piaceranno affatto a tutti i pensionati.
Come ben sappiamo, il cedolino è il documento che consente ai pensionati di controllare l’importo erogato mensilmente dall’Inps per le pensioni di vecchiaia, per gli assegni ordinari di invalidità civile, per le pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Sono già disponibili sulle aree personali dell’Inps i documenti relativi ai cedolini di marzo e i pensionati non sono affatto contenti. A causa di alcune novità, infatti, molti percettori si ritroveranno una cifra decisamente più bassa rispetto a quella percepita a febbraio.
La colpa si deve all’applicazione delle nuove aliquote Irpef, che verranno applicate appunto dal prossimo mese di marzo, insieme alle relative detrazioni e l’addizionale comunale. Aggiornando il sistema delle tasse dunque sarà necessario fare nuovo un conteggio dell’importo pensionistico tenendo conto di conguagli e trattenute relative all’aggiornamento.
Le pensioni di marzo verranno pagate, come sempre, il primo del mese con gli accrediti presso i conti correnti bancari o postali. Chi invece ritira ancora la pensione in contanti presso lo sportello postale dovrà rispettare il calendario di ritiro. Scaglionato in ordine alfabetico dall’1 al 5 marzo 2024.
Pensioni marzo 2024: in arrivo la novità che non piacerà ai pensionati
Molti pensionati troveranno un cedolino meno ricco a marzo, tranne chi riceve assegni sociali o invalidità, in quanto queste prestazioni sono esente dalla tassazione e dunque non subiranno trattenute fiscali. Le pensioni di vecchiaia, invece, sono soggette alla tassazione in base agli scaglioni Irpef stabiliti nel nuovo decreto legislativo 2016/2023. Oltre alle tasse Irpef verranno trattenute dal cedolino anche le addizionali regionali e comunali, che si riferiscono ai mesi tra gennaio e novembre dello scorso anno. La buona notizia è che da marzo dovrebbe essere applicata la rivalutazione degli importi per l’anno 2024.
Tuttavia il rischio è che molti pensionati non vedranno effettivamente l’aumento nel cedolino a causa dell’aumento delle tasse. Inoltre non tutte le pensioni subiranno un ricalcolo e, quindi, un conseguente aumento: le prestazioni di accompagnamento a pensione non sono ad esempio soggette a ricalcolo, che quest’anno è fissato al 5,4%.
Nel cedolino di marzo dovrebbero essere presenti anche i conguagli relativi al mese di gennaio e febbraio per il ricalcolo degli importi. Conguagli dai quali saranno trattenute le tasse Irpef, regionali e comunali. Se le trattenute di marzo non saranno abbastanza da saldare il debito, verranno trattenute altre rate dell’importo nei mesi successivi fino ad estinzione del debito.