Recentemente, è stata inserita una nuova regola che vieta l’utilizzo della parola Disney: si rischia addirittura la denuncia. Ecco perché.
Una delle multinazionali più importanti al mondo è senza dubbio la Walt Disney Company, soprattutto grazie ai suoi eterni cartoni animati che hanno segnato un’epoca. L’azienda californiana possiede inoltre una storia lunghissima alle spalle, infatti fu fondata nel lontano 1923 a Burbank, grazie a Walt Disney e a suo fratello Roy. Questi ultimi crearono inizialmente la Disney Brothers Cartoon Studio, la quale nel corso degli anni si trasformò in Walt Disney Company.
Le più grandi creazioni del colosso americano sono indubbiamente i personaggi di Topolino, Biancaneve, Paperino ecc. Oggi, la Disney continua a far sognare i bambini e i ragazzi di tutto il mondo, attraverso le animazioni e i parchi divertimenti.
Nuove regole per la Disney
Il colosso di Burbank è conosciuto anche per i suoi bellissimi parchi divertimenti, chiamati Disneyland. Il primo fu inaugurato personalmente da Walt Disney nel lontano 1955, precisamente nella città di Anaheim (vicino Los Angeles). Il progetto prevedeva inoltre un parco grande 160 acri e formato da ben 12.000 alberi.
Secondo gli storici, i fratelli Disney chiesero addirittura un prestito di 9 milioni di dollari per finanziare il primo Disneyland. Recentemente, il nome di questa prestigiosa azienda è stato vietato per un motivo molto semplice. Alcune persone hanno iniziato a creare poster di film in stile Disney-Pixar, mediante gli algoritmi dell’intelligenza artificiale.
E non solo: i protagonisti di queste locandine erano i cani degli utenti che creavano i poster dei finti film. In altre parole, questi falsificatori scattavano una foto al proprio cane e la inviavano al programma dotato di intelligenza artificiale. Dopodiché, inserivano anche i veri poster della Disney-Pixar, affinché la AI potesse creare un qualcosa che avesse lo stesso stile grafico della Disney.
L’intelligenza artificiale, dopo aver mescolato tutti gli ingredienti, riusciva ad ottenere un nuovo poster in stile Disney. Ciò che ha sorpreso tutti è il fatto che questo procedimento sia diventato immediatamente virale: in pochissimo tempo migliaia di utenti hanno sfornato poster di falsi film, realizzati con lo stesso stile grafico del colosso californiano.
Tuttavia, il programma utilizzato per creare queste locandine è di proprietà della Microsoft, quindi l’azienda fondata da Bill Gates ha apportato immediatamente delle modifiche. In modo particolare, per frenare la creazione di poster falsi la Microsoft ha vietato l’inserimento della parola “Disney” nel suo generatore d’immagini. L’obiettivo principale è ovviamente quello di proteggere il copyright e la proprietà intellettuale.