C’è un dettaglio poco conosciuto del gioco del tennis che consente al tennista di migliorare la propria tecnica, ed è utilissimo per i campioni
Il gioco del tennis richiede certamente l’apprendimento di solide basi tecniche che andranno, progressivamente, messe in pratica passo dopo passo. Un tennista intenzionato a costruirsi una carriera da professionista dovrà esserne ben consapevole, e dovrà allo stesso modo essere pronto a ricevere indicazioni che portino in alcuni casi anche a cambiare radicalmente, al fine di migliorarlo, il proprio stile di gioco.
Questo è forse il passaggio più difficile da concretizzare poiché scardinare alcuni errori trasformati in abitudine non è per nulla semplice e potrebbe portare a divergenze con il proprio allenatore. Inoltre spesso si pensa che il miglioramento tennistico sia cosa dei più giovani, che hanno davanti ancora molto tempo per raggiungere i livelli dei ‘big’. In realtà non è così ed anche chi pratica questo sport da diversi anni può andare a migliorare il proprio stile o risolvere eventuali difetti tecnici sul servizio, sulla ricezione o sulla corretta impugnatura della racchetta.
Vi sono poi una serie di dettagli che, per chi intende fare del tennis la propria professione, sono determinanti per imprimere alla carriera quel ‘booster’ che lo porterà lontano. I campioni come Sinner, Federer, Djokovic e Nadal conoscono molto bene. Conoscere questi piccoli elementi di gioco può consentire al campione di studiare il proprio colpo in maniera tale da creare un effetto sorpresa che colga l’avversario impreparato. Uno di questi riguarda lo ‘strumento’ di gioco insieme alla racchetta, ovvero la pallina ed in particolare una loro componente.
Stiamo parlando della peluria delle palline da tennis, che non deve essere assolutamente sottovalutata. E lo comprendiamo dal fatto che durante i match i giocatori professionisti tendano ad utilizzare sempre palline nuove. Infatti i peli consentono di controllare meglio il colpo e la loro assenza porterebbe la pallina a non poter essere gestita, finendo per schizzare via senza seguire la direzione desiderata.
Questo perché consentono alla corde di far presa per una frazione di secondo su di loro: la pallina viene compressa ed il tennista può in tal modo impostare al meglio il colpo desiderato, creando anche gli ‘effetti’ che sorprendano l’avversario. I peli hanno anche un’altra funzione, ovvero quella di ridurre la velocità della pallina e il rimbalzo, aumentandone la resistenza all’aria. Una palla senza peluria tende invece a scivolare sulla superficie del campo, finendo ugualmente per renderne difficoltosa la gestione. Sapete come si realizzano questi ‘peli’? Andando a sollevare, durante la fabbricazione e usando forti getti di vapore, il feltro di copertura dell’anima di gomma.
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