È in crescita il fenomeno della fictofilia anche tra gli adulti: innamorarsi di personaggi di fiction o romanzi. Come funziona e cosa possiamo fare.
Sognare ad occhi aperti e immaginare di avere una bellissima storia d’amore con un personaggio di una fiction o di un romanzo. Questo fenomeno si chiama fictofilia ed è in aumento non tanto tra gli adolescenti ma, soprattutto, tra gli adulti.
Da adolescenti tappezziamo la nostra camera con i poster dei cantanti e degli attori che ci piacciono e sogniamo di incontrarli e magari pure di vivere una bellissima storia d’amore con uno di essi. Questo fenomeno, solitamente, passa con l’avanzare dell’età, quando poi si inizia ad uscire e ad avere le prime storie con i propri coetanei.
Eppure da qualche tempo – complice l’avvento dell’intelligenza artificiale e la possibilità di esplorare realtà virtuali – è tornato prepotentemente il fenomeno della fictofilia: immaginare di vivere una relazione amorosa con un personaggio di una fiction o di un romanzo. Il fenomeno è in forte aumento non tanto tra le adolescenti ma, soprattutto, tra le donne adulte.
Fictofilia: ecco da cosa nasce
Fictofilia significa sentirsi innamorati e provare desiderio sessuale verso un personaggio di una fiction o di un romanzo. Non si tratta di una malattia purché resti entro certi limiti. Vediamo cosa dicono gli esperti.
Il fenomeno della fictofilia, al momento, riguarda soprattutto le donne tra i 30 e i 40 anni ma non sono immuni neanche gli uomini dal provare sentimenti e attrazione verso personaggi che nella realtà non esistono. Se questo fenomeno non interferisce con la vita reale, se non porta la persona a isolarsi completamente e a credere davvero di essere fidanzata con un personaggio immaginario, allora non c’è da preoccuparsi.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la fictofilia non può essere considerata una malattia mentale. Infatti la persona innamorata del protagonista di una fiction o di un romanzo sa bene che l’oggetto del suo amore, nella realtà, non esiste. Sotto certi punti di vista la fictofilia può, addirittura, essere positiva in quanto permette di capire cosa cerchiamo, quali caratteristiche vogliamo che abbia il nostro partner e che di tipo di relazione vogliamo.
Se, però, il fatto di non poter incontrare veramente l’oggetto del desiderio porta a scompensi emotivi, angoscia e frustrazione o se si perde il senso della realtà e si inizia a credere davvero di avere una relazione reale, allora è il momento di intervenire. In questi casi è opportuno rivolgersi ad uno psicologo per indagare l’origine del problema. Molto spesso, infatti, si preferisce vivere in una dimensione immaginaria per paura che la realtà possa deludere e ferire. Molte donne, dopo tradimenti e sofferenze, preferiscono non investire più in relazioni vere. Si può vivere benissimo anche single ovviamente. Di certo rifugiarsi in una realtà immaginaria non è la soluzione.