Una scoperta unica che rivoluzionerebbe l’idea che si è avuta finora dell’aldilà. Cervello e coscienza non muoiono con il corpo.
Uno studio ha avuto risultati sorprendenti che confermano la vita del cervello anche dopo la morte del corpo. Sapete cos’è l’esperienza di premorte? Quel momento che passa da quando il cuore si è appiattito e la respirazione fermata fino alla sua ripartenza grazie all’intervento medico.
Lo studio che indica come la coscienza e il cervello non muoiono prende spunto da un episodio che ha coinvolto un ottantenne. Questa persona ha avuto un attacco di cuore nel 2020 tanto da necessitare di un intervento chirurgico.
L’uomo ha raccontato di essersi reso conto in circa un minuto di non trovarsi nella stessa dimensione dei medici. Nessuno poteva sentirlo e vedeva il suo corso intrecciarsi tramite la gabbia toracica e fluttuare sul tavolo operatorio. I reni hanno smesso di funzionare. Dal di fuori l’ottantenne ha creduto di morire da lì a poco, vedeva Dio, una luce splendente ma non accecante. Ha incontrato lo sguardo dolce di un Angelo che lo ha rassicurato e gli ha detto che sarebbe tornato indietro. E così è stato.
Una persona muore, il cuore smette di battere, i polmoni di respirare ma poi i medici la riportano in vita. Questa è l’esperienza pre-morte riferita da milioni di pazienti coinvolti in una rianimazione cardiopolmonare. Talmente interessante da spingere Sam Parnia, un medito di terapia intensiva, a studiare la coscienza nascosta della morte.
Il dottore ha misurato l’attività elettrica nel cervello dopo che il cuore si ferma e si smette di respirare. La coscienza diventa vivida, il pensiero è più acuto e chiaro. I moribondi vedono il proprio corpo e i medici intenti a salvarli avvertendo quella sensazione di separazione e la certezza della morte. In pochi attimi ripercorrono la propria vita, valutano le proprie azioni, ricordano pensieri. Comprendono in modo globale come si sono comportati in vita e non possono ingannare sé stessi.
I cristiano vedono Dio, gli atei dicono di aver visto qualcosa. In ogni caso il cervello apparentemente piatto comincia ad avere dei picchi segnalando attività elettrica cerebrale. Onde gamma, theta, alfa e beta. Esperienze reali, dunque, quella della pre-morte appurate da un marcatore cerebrale identificato dagli studiosi.
Lo studio ha coinvolto 53 delle 567 persone incluse nello studio, quelle rianimate. Solo 28 sono state intervistate e su queste 11 hanno riferito di essere coscienti durante la rianimazione mentre sei hanno riportato esperienze di pre-morte.
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