Uno strano scheletro appena ritrovato mette in discussione tutto quello che sappiano: non sarebbe dovuto essere lì

Sconvolgente il ritrovamento di uno strano scheletro che stravolge le conoscenze acquisite finora e pone tanti interrogativi.

La conoscenza scientifica, si sa, si evolve continuamente con nuove scoperte che mettono in discussione dati accertati e teorie considerate sicure. Recentemente un ricercatore del Field Museum of Natural History of Chicago ha effettuato un ritrovamento sorprendente. 

Ritrovato uno strano scheletro
L’ultimo scheletro trovato stupisce gli esperti – Cassanoweb.it

Jason Pardo, questo il nome del ricercatore post dottorato autore della scoperta, si è trovato davanti a qualcosa che nessuno si aspettava potesse esserci. Ciò che era considerato estinto da un periodo di tempo di decine di milioni di anni era ancora presente.

Il ritrovamento ha avuto luogo nella Namibia settentrionale e riguarda Gaiaisia jennyae, un predatore di vertice d’acqua dolce. Si tratta si una sorta di salamandrache mette in evidenza l’esistenza attuale di un ecosistema che si considerava ormai inesistente.

L’antica salamandra ritrovata e le domande aperte della scienza

Il predatore dal nome Gaiasia aveva una lunghezza del corpo di circa 4, 5 metri e circa 280 milioni di anni fa si nascondeva nellle paludi e nei laghi. Con una testa larga e appiattita e grandi fauci potenti con enormi zanne riusciva a catturare ogni tipo di preda che gli veniva a tiro.

Queste antiche creature sono considerate come gli antenati dei moderni rettili, degli anfibi, dei mammiferi e degli uccelli. La loro vita va fatta risalire alla fine del Carbonifero ovvero circa 370 – 300 milioni di anni fa. Tutti sono considerati completamente estinti. La scoperta di questa salamandra con una datazione di circa 280 milioni di anni è stata perciò sconvolgente.

Fossile curioso stupisce tutti
Ecco lo scheletro che ha spiazzato tutti – Cassanoweb.it

Si trovava in un luogo che fa comprendere che non era ancora estinta quando le rocce vi si sono depositate. Inoltre il ricercatore ha compreso che l’animale continuava a svolgere la sua attività predatoria. Presenta un cranio lungo 67 cm, in generale una testa larga e un corpo lungo. La sua alimentazione avveniva tramite suzione: in pratica apriva le grandi fauci sott’acqua e e si formava un vuoto che letteralmente risucchiava la preda.

Tra le armi di questo feroce predatore c’erano però anche le zanne, che consentivano di mordere quando le prede erano animali di più grandi dimensioni. L’ipotesi è che Gaiaisia si nutrisse prevalentemente di pesci ossei, di squali d’acqua dolce e molto probabilmente anche dei suoi simili con grandezza più ridotta.

A sconcertare i ricercatori è anche la posizione, il luogo esatto in cui è stato ritrovato lo scheletro di questo antichissimo animale. Si considera infatti che all’epoca il continente fosse completamente ricoperto di ghiaccio, anche se la teoria non è unanime all’interno della comunità scientifica.

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