L’evoluzione è spesso associata alla crescita, ma sembra che il nostro cervello, rispetto a migliaia di anni fa, si sia rimpicciolito.
Le dimensioni del cervello umano e le sue capacità intellettive sono caratteristiche che distinguono l’uomo dagli altri animali. La capacità di pensiero ha permesso l’evoluzione dell’umanità, dalle prime forme di arte all’invenzione della ruota, fino allo sbarco sulla luna e alla conquista dello spazio. Tuttavia, un fenomeno affascinante e controverso è l’apparente rimpicciolimento del cervello umano nel corso degli ultimi anni.
Sembra infatti che nonostante il fatto che negli ultimi 6 milioni di anni il cervello umano è quasi quadruplicato in dimensioni, poi, con l’arrivo dell’Homo Sapiens, questa tendenza si è invertita. Studi recenti, come quello condotto da Ian Tattersall del Museo Americano di Storia Naturale di New York, hanno mostrato che il cervello si è sviluppato indipendentemente in diverse specie di ominidi, come l’Australopithecus afarensis e l’Homo erectus.
Una teoria suggerisce che la riduzione del cervello sia legata all’invenzione del linguaggio. Tattersall spiega che, quando l’Homo Sapiens ha iniziato a creare manufatti simbolici e incisioni geometriche, il cervello si è adattato per diventare più efficiente dal punto di vista metabolico. In altre parole, cervelli più piccoli e meglio organizzati erano in grado di fare calcoli complessi senza il bisogno di essere grandi e costosi da mantenere.
Un’altra teoria riguarda i cambiamenti climatici. Jeff Morgan Stibel del Museo di Storia Naturale in California ha scoperto che il cervello ha cominciato a ridursi circa 17.000 anni fa, dopo la fine dell’ultima era glaciale. Studiando i dati climatici, ha notato che i periodi di riscaldamento erano correlati alla riduzione delle dimensioni del cervello. Cervelli più piccoli potrebbero aver aiutato gli esseri umani a raffreddarsi più rapidamente in ambienti più caldi.
Jeremy DeSilva del Dartmouth College ha proposto un’altra spiegazione: la nascita delle prime società complesse circa 3000 anni fa. Con la divisione del lavoro, le persone non dovevano sapere tutto per sopravvivere. Potevano condividere conoscenze e competenze all’interno della comunità. Questo potrebbe aver ridotto la necessità di avere cervelli di dimensioni importanti.
Ciò di cui possiamo esser certi è che il cervello umano continua a evolversi in risposta alle esigenze dell’ambiente e della società, e gli scienziati continuano a studiare questo affascinante fenomeno per capire meglio la nostra storia evolutiva.
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