Hai dei tatuaggi che non sono come te li saresti aspettati? Scopri che cosa prevede la normativa vigente, e se puoi essere risarcito.
Può capitare che il tatuatore sbagli qualcosa, per errore, per distrazione o che magari il disegno non corrisponda al risultato finale e allora, che cosa si può fare in questi casi e come si è tutelati dalla legge? Ecco la risposta definitiva.
I tatuaggi possono essere eliminati, modificati, coperti, ma è possibile chiedere un risarcimento a chi li ha fatti solo in alcuni casi previsti dalla legge. Vediamo perché e che differenza c’è tra il danno estetico e il danno sanitario.
Tatuaggi, che cosa prevede la legge sul possibile risarcimento
I tatuaggi, rituale amato sin ai tempi dell’epoca preistorica, oggi sono più in voga che mai. Ci sono tantissimi stili di tatuaggi diversi, e c’è chi sogna di tatuarsi una frase con un significato particolare, un simbolo, e chi invece desidera disegnare sulla propria pelle in maniera indelebile un disegno, magari ispirato ai marinai del passato, o alla cultura orientale e chi più ne ha più ne metta. I tatuaggi proprio per il loro carattere definitivo però possono anche rappresentare, a volte, un problema. Che cosa si fa, ad esempio, se un tatuaggio non riesce come ci si sarebbe aspettati?
Non è affatto raro che questo accada, perché il tatuaggio viene sempre programmato insieme al tatuatore sulla base di un disegno, di uno schizzo fatto su carta, la cui realizzazione poi con l’inchiostro sulla pelle è sempre un po’ diversa. Inoltre ci sono tante componenti che sono connesse alla sua natura di opera fatta a mano, al momento, e dunque suscettibile di piccoli stravolgimenti. Chi si ritrova dunque, impresso sulla pelle un disegno che non corrisponde ai propri desideri che cosa si può fare, si può chiedere al tatuatore un risarcimento? Ecco che cosa prevede la legge italiana.
Innanzitutto dobbiamo sapere bene che un tatuaggio può creare un danno di due tipi, ovvero di tipo estetico oppure di tipo sanitario. Il danno sanitario è quello che deriva da un’infezione, da una reazione allergica, da una conseguenza del tatuaggio a danno dello stato di salute. In questo caso può essere causato dalla scarsa igiene o dall’utilizzo di strumentazione non sterile da parte del tatuatore, che ne è responsabile. In questo caso è possibile effettivamente richiedere un risarcimento.
Nel caso del danno cosiddetto estetico invece è più complicato, se non impossibile, chiedere e ottenere un risarcimento da parte del tatuatore, perché trattandosi di un’opera d’arte, come abbiamo premesso, è suscettibile di discrepanze tra il progetto e la realizzazione dell’opera finale.