A breve tutte le file interminabili per il medico privato potrebbero terminare: più tempo trascorrerà e più il prezzo si abbasserà
Uno dei principali problemi delle visite private, oltre a dei costi spesso non sostenibili, è essenzialmente il quantitativo di tempo che si deve attendere anche solo per essere ricevuti. Nonostante la gestione delle prenotazioni sia sempre più efficiente grazie alle nuove applicazioni esistenti, è molto difficile ottenere quanto richiesto in tempi brevi.
Questo crea non pochi disagi, specialmente alle visite più urgenti in assoluto. Una delle proposte che potrebbe interessare maggiormente questa categoria di persone riguarda l’abbattimento dei costi delle attese troppo prolungate, che potrebbero trasformare queste visite in totalmente gratuite.
Attese troppo lunghe? La visita diventa gratuita
Idealmente, il metodo migliore per contrastare le lunghe attese è quello di ridurre (se non azzerare) il costo delle suddette visite. Questo sarebbe non solo un sollievo per chi deve sottoporsi a mesi e mesi di attesa, ma anche un incentivo ulteriore per le strutture private a migliorare la loro posizione.
Si stima che in alcune aree d’Italia i tempi di attesa superino addirittura i 3 mesi, tempistica inaccettabile se si considera l’urgenza che certi controlli medici hanno. Per questo motivo, le associazioni che agiscono a tutela dei cittadini si sono mosse mediaticamente e politicamente per agire sul campo. Proprio con la proposta citata nel titolo, ovvero l’azzeramento dei costi delle visite troppo tardive.
In una delle recenti uscite televisive di questi comitati, si è venuti a conoscenza di una norma che sembra incoraggiare questa idea. Sembra infatti che il Sistema Sanitario Nazionale in alcuni casi sia autorizzato a rimborsare queste visite, nel caso in cui le tempistiche si facciano troppo lunghe. Si tratta di una norma risalente al 1998, decreto targato 124, articolo 3 comma 13.
Per fare in modo che questa condizione si possa applicare, l’attesa dovrà essere superiore alla durata legale che il certificato medico indica. In questo caso, quindi, eventuali spese potrebbero essere rimborsate. Si tratta di una normativa a cui i cittadini possono certamente rivolgersi, per quanto non ci sono casi studio di rilievo che suggeriscano ciò.
Probabilmente poiché nessuno ne è mai stato a conoscenza, essendo una “scoperta” venuta alla luce di recente. Banalmente, il periodo di tempo a cui si può fare riferimento per un eventuale rimborso è di 30 giorni. Cosa assolutamente comune, viste le tempistiche citate appena sopra.