Flavio Briatore ha raccontato un retroscena sul suo successo. L’imprenditore ha rivelato come è nato tutto: ecco che cosa ha detto.
L’imprenditore piemontese è uno degli uomini italiani più ricchi al mondo. È noto principalmente per essere stato team manager in Formula 1 con la scuderia Benetton, in seguito divenuta Renault, e per essere a capo del gruppo Majestas, prima famoso con il nome Billionaire Life.
Flavio Briatore è certamente uno degli uomini più conosciuti al mondo, famoso sia per la sua attività imprenditoriale che per il gossip, dato che è stato insieme a donne bellissime dello showbiz e top model di rilevanza internazionale. Come in tanti sapranno, l’ex marito di Elisabetta Grgoraci è il proprietario del Billionaire di Porto Cervo.
Il Billionaire è un marchio che vede come co-proprietari Briatore e Philipp Plein, ed è stato fondato dallo stesso imprenditore piemontese insieme all’ex portiere della Juve Giancarlo Alessandrelli. Quello che però nessuno sa è la vera storia del locale e come Flavio è riuscito a portarlo al successo, facendolo diventare un luogo simbolo del lusso.
Come è nato il Billionaire di Flavio Briatore: la verità
Il Billionaire è un noto locale di Porto Cervo, famoso per essere la discoteca dei Vip. È un luogo frequentato da personaggi noti nel mondo dell’industria, della finanza italiana e dello spettacolo. Eppure all’inizio non era stato pensato come location aperta al pubblico.
A spiegarlo è stato lo stesso Briatore durante una sua ospitata al podcast di Fedez Muschio Selvaggio. In quell’occasione, l’imprenditore ha confessato che all’inizio il Billionaire era solo una villetta in affitto nata per ospitare gli amici e niente di più. Quindi non aveva le sembianze di una discoteca.
Ad un certo punto, Briatore e i suoi soci si sono resi conto che molte persone arrivavano alla villa anche se non potevano entrare e per questo si veniva a creare una lunghissima fila all’esterno, delle code di 3-4 km per la strada. Da qui l’idea di Flavio di rimettere apposto la villa e farci un locale per far entrare le persone.
Durante la puntata del podcast, Briatore ha poi ammesso che ci sono voluti circa 150-200 mila euro per renderlo un locale. Anche il nome è stato una scelta dell’imprenditore il quale aveva scartato tutte le proposte che gli avevano mandato perché aveva in mente l’idea di doverlo chiamare con un nome che si sarebbe ricordato per sempre.