I bastoncini di pesce sono un prodotto molto diffuso, soprattutto per i bambini e per invogliarli a consumare il pesce: il lato oscuro.
Per i più piccoli è difficile apprezzare e talvolta consumare in maniera abituale il pesce. E quindi i bastoncini sono la rapida soluzione, economica ma soprattutto gradita, che consente comunque di dare loro qualcosa che sicuramente altrimenti non avrebbero il piacere di mangiare.
Anche per molti adulti può essere una reale comodità perché si preparano in pochi minuti e ci si illude di mangiare qualcosa di sano perché a base di pesce. Si tratta, di solito, di una cena o un secondo piatto sfizioso. Largamente utilizzati, hanno sicuramente tanti pro ma anche dei contro di cui spesso non si tiene considerazione.
Allarme bastoncini di pesce: ecco cosa contengono
Uno studio ha rivelato dettagli importanti che fanno chiarezza su quanto è realmente contenuto al loro interno. E quindi le ripercussioni per la salute che possono avere sugli adulti ma soprattutto sui bambini che li consumano come prodotto abituale. La rivista Öko-Test ha analizzato ben 19 marche differenti, si tratta di prodotti di vario tipo quindi sia più economici e commerciali che di elevata quantità.
Il problema è che oltre la metà di queste marche coinvolte conteneva, come evidenziato dai risultati delle analisi, delle sostanze tossiche. Le sostanze nocive sono presenti a vario titolo quindi si va da composti che non sono degradabili nell’ambiente alla presenza di batteri e agenti patogeni.
A questo proposito è stata anche valutata la linearità della catena di approvvigionamento. Quindi da dove arriva questo pesce, come viene lavorato, da quali zone e così via. Questione ancor più delicata riguarda le sostanze cancerogene che sono contenute all’interno e che ovviamente fanno preoccupare. Sarebbero state identificate in grandi quantità, da acidi grassi a prodotti pericolosi. La questione, guardando soprattutto al consumo di un bambino, è che questi superano di molto la quantità massima “accettabile” che si può ingerire mangiando alcuni prodotti.
Oltre a preoccupazioni per la salute una questione riguarda anche la sostenibilità nella produzione. Un prodotto largamente utilizzato nella produzione è il Pollock dell’Alaska. Questo è oggetto di pesca intensiva e viene prelevato con tecniche pericolose per l’habitat marino. Tra le marche che hanno spuntato il punteggio “buono” ci sono Frosta, Iglo (Findus), Ocean Sea (Lidl), questi sono gli unici che hanno avuto un supporto migliore in termini di punteggio.
In generale, quando si comprano elementi da pochi euro che hanno la pretesa di essere venduti come “bastoncini di pesce” è importante leggere con attenzione l’etichetta per capire bene cosa c’è veramente all’interno, da dove arriva e cosa potrebbe contenere.