L’audizione del minore svolge un ruolo importante quando una coppia con figli arriva alla separazione, dalle sue parole può dipendere il destino di entrambi i coniugi.
Arrivare alla separazione non è mai semplice per una coppia, soprattutto se ci sono figli piccoli in comune. Anzi, a volte in questo caso si tende a tergiversare e si va avanti con continui tira e molla pensando che questo possa fare il bene dei bambini. In realtà, per loro l’ideale sarebbe gestire la situazione con il massimo della chiarezza, dicendo apertamente quanto sta accadendo, in modo che non possano farsi facili illusioni.
Riuscire a trovare un accordo tra le parti, non solo sul piano economico, può essere comunque complesso, ma ora si cerca innanzitutto di fare in modo che possano essere tutelati gli interessi del minore, che è inevitabilmente coinvolto. La legge parla chiaro e prevede che possa essere ascoltato da un giudice attraverso un’audizione, in cui potrà dare la sua versione dei fatti.
L’attenzione ai figli minori durante la separazione è importante
Pur cercando di avere tutte le tutele del caso, difficilmente chi ha un figlio minore riuscirà a evitare che soffra quando arriva alla separazione dal proprio coniuge. Nonostante questo, si cerca di fare il possibile per tutelarli e ridurre il più possibile i disagi.
L’articolo 315-bis del Codice Civile è stato introdotto proprio per questo negli ultimi anni, non a caso si intitola “Diritti e doveri del figlio“. Il terzo comma parla proprio della necessità di ascoltare il bambino se ha compiuto i 12 anni, e anche di età inferiore ove capace di discernimento, così da poter capire cosa lui si aspetti dalla situazione che si trova a vivere e capire come sia meglio affrontare la questione.
L’audizione viene eseguita dal giudice, se necessario (specie se ci sono problemi particolari in famiglia) anche con l’utilizzo di esperti, che possono spingerlo ad aprirsi e a rivelare aspetti della sua quotidianità che potrebbe essere tentato di tenere per sé. È fondamentale per rendere la procedura super partes l’assenza delle parti coinvolte (i due coniugi), mentre difensori e pm possono esserci solo se preventivamente autorizzati. Questi ultimi non possono fare domande, ma hanno la facoltà, se lo ritengono necessario, di proporle al giudice se pensano sia necessario mettere in luce alcuni temi.
L’audizione del minore che precede la separazione dei genitori deve necessariamente avvenire senza che questi siano presenti, in modo tale che non possano esserci condizionamenti da parte loro su quanto verrà detto in sede di colloquio. Al bambino viene innanzitutto spiegata la motivazione che ha portato al colloquio, che prevede domande semplici e che difficilmente possono essere interpretabili in più modalità. L’eventuale supporto di uno psicologo può essere richiesto dal giudice, specialmente se la procedura di separazione giudiziale è iniziata prima del 28 febbraio 2023.
I difensori delle parti, il curatore speciale del minore, se già nominato, il pubblico ministero e i genitori possono eventualmente assistere, ma senza intervenire, solo se c’è l’autorizzazione da parte del giudice. Da questo incontro potrebbe essere possibile capire come gestire al meglio l’affidamento del figlio: non è detto venga sempre affidato alla madre, nonostante questa sia la soluzione preponderante nella maggior parte dei casi.