Elementi pericolosi in bevande consumate quasi ogni giorno. In certi casi le indagini accurate sono l’unica soluzione.
Cosi come spesso accade le indagini su quelli che sono gli articoli di genere alimentare maggiormente utilizzati dai consumatori portano a sorprese davvero inimmaginabili. Pensiamo a quello che è successo, per esempio, nelle ultime settimane.
In questo specifico caso si è passati all’analisi di campioni di tè. In moltissimi casi, stando a quelli che sono i risultati delle varie analisi, è stata riscontrata la presenza di glisofato. L’elemento in questione è stato evidenziato in undici campioni su quattordici. Parliamo di qualcosa che si utilizza in molti casi ogni giorno.
Stando a quelle che sono le concentrazioni consentite dalla legge, 2 milligrammi per chilo, la presenza di glisofato nei campioni di tè analizzati superano tutti quella stessa soglia di quantitativo. Negli ultimi giorni, poi, l’Istituto Ramazzini di Bologna ha pubblicato una serie di risultati inerenti a uno studio che tratta degli effetti cancerogeni del glisofato, accostando l’esperienza dell’uomo a quella dei topi che nei primi anni possono portare grazie all’assunzione della sostanza nei quantitativi consentiti, anche allo sviluppo di leucemie.
Lo studio è andato avanti per molti anni e gli stessi ricercatori si sono chiesti come mai proprio il te fosse così esposto alla presenza di quest’elemento specifico. La risposta è arrivata considerando la presenza delle grandi piantagioni di tè in India, dove si utilizzano pesticidi per il diserbo che vanno alla fine a contaminare le stesse piante.
In quanto ai campioni analizzati c’è da dire che in molti casi sono le stesse aziende a rendere noti specifici elementi e risultati di studi o che comunque fanno riferimento alla composizione del prodotto. Tra queste troviamo Alce Nero (India), Lipton (Kenya) e Coop Solidal (India).
In ogni caso, tutti i campioni sono risultati privi di contaminazione da mercurio, uno dei metalli pesanti ritenuti particolarmente nocivi per gli uomini. Uno degli elementi facilmente riscontrabili è l’Alpha-cypermethrin, un insetticida che in Europa è stato definitivamente vietato nel 2022. Nonostante sia stato ordinato da anni lo smaltimento di tutte le scorte, tale elmento è stato riscontrato nel tè MD e in quello Esselunga. Altro elemento riscontrato è inoltre il Chlorofenapyr, una sostanza particolarmente problematica. La realtà insomma spesso è molto più complessa di quanto si possa pensare.
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