Terremoto in Italia, la differenza che in pochi conoscono: è fondamentale saperlo prima

Il terremoto è un evento che, una volta sperimentato, resta inciso nella memoria delle persone. Ma che differenza c’è tra scala Richter e Mercalli? Ecco la spiegazione.

Negli ultimi tempo si stanno registrando moltissime scosse nella zona di Napoli e dei Campi Flegrei e qualche giorno fa è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 6 al largo delle isole giapponesi Izu che ha fatto temere il peggio anche in ottica Tsunami. Ma in che cosa consistono, esattamente la scala Richter e quella Mercalli con le quali si misura l’intensità delle scosse sismiche?

Terremoto in Italia
Terremoto – www.cassanoweb.it

Nella notte tra il 5 e 6 febbraio di quest’anno due forti scosse hanno colpito la Turchia e la Siria provocando quasi 60 mila vittime. Nel corso degli anni anche l’Italia è stata vittima in più occasioni del terremoto che ha portato morte e distruzione. Quello di Messina nel 1908 causò all’incirca 80 mila morti distruggendo quasi completamente la città siciliana e Reggio Calabria.

La sismologia è proprio quel ramodella geofisica che studia questi fenomeni. Questa disciplina può essere di difficile comprensione per la maggior parte della popolazione, ma cosa cambia tra la scala Richter e la Mercalli? Ecco tutti i dettagli.

Terremoto: quando la terra trema, ecco cos aaccade

Una scossa sismica può essere più o meno spaventosa a causa della sua durata o intensità. Questa viene analizzata dal punto di vista scientifico.

Terremoto
Terremoto – www.cassanoweb.it

Ma che cosa si intende per scala Mercalli e Richter? Nel primo caso si tiene in considerazione cosa succede alle cose e alle persone coinvolte. Il punteggio in numeri romani viene stabilito a seconda dell’intensità, dal grado I che viene avvertito solo dagli strumenti per poi aumentare fino al XII. Al IV la scossa viene sentita da molte persone, tremano infissi e incastri. All’ VII è molto forte, cadono i comignoli e gli edifici vengono danneggiati e così via.

Nell’ultimo passaggio definito catastrofico la distruzione è totale, ci sono pochi superstiti, il suolo è completamente sconvolto. È evidente che più sono i danni alle persone e alle cose in generale più aumenta il grado di intensità. Per fornire un’idea il terremoto dell’Aquila del 2009 arrivò al IX -X grado della Mercalli.

La scala Richter, invece, calcola l’ampiezza delle oscillazioni del suolo. Ad effettuare il calcolo sono i sismografi e l’unità di misura è la magnitudo. Tra 2-2,9 solo chi è sdraiato la percepisce e i pendoli oscillano. Quello dell’Aquila ha avuto una magnitudo di 6,3 Mw. Tra i 6 e 6,9 vi è il crollo delle case e la popolazione è in pericolo. Al 10 c’è l’Apocalisse con spaccature della terra e distruzione di strutture artificiali. A questo punto occorre sottolineare che la Richter è più oggettiva e dunque preferibile. Entrambe però vanno tenute in considerazione.

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