Scuola, abolizione dei compiti a casa: l’annuncio che sconvolge genitori e alunni

I compiti a casa rappresentano un po’ la croce e la delizia di molti studenti, ora si parla addirittura di una loro possibile abolizione. Ma sarà davvero possibile ed è davvero questa la soluzione migliore?

I genitori che hanno figli in età scolastica sanno bene come sia spesso difficile riuscire a convincerli a fare i compiti a casa, soprattutto perchè una volta terminato il momento trascorso in classe molti di loro desidererebbero dedicarsi soprattutto ai giochi e a stare con fratelli/sorelle e coetanei.

Compiti a casa
Compiti a casa – www.cassanoweb.it

La situazione può essere poi più difficile soprattutto se alcuni di loro restano a scuola anche in orario pomeridiano, quindi quando varcano la porta della propria abitazione vorrebbero magari solo stendersi sul divano e riposare o guardare la Tv.

Spiegare loro quanto il senso del dovere sia importante già in tenera età non può che essere importante, in modo tale da renderli il più possibile giudiziosi anche quando saranno cresciuti e dovranno quindi portare avanti attività anche più importanti. Nonostante questo, alcuni tendono a preferire altro, attività sportive comprese, e ritengono pesante anche stare solo un’ora alla scrivania per studiare.

I compiti a casa per gli studenti sono troppi?

Chi si ritrova a dover osservare i propri figli mentre devono fare i compiti a scuola potrebbe essersi reso conto non solo della loro scarsa voglia di portarli a termine, ma anche di come spesso questi siano decisamente tanti. Questo non accade esckusivamente nei periodi di vacanza, dove sarebbe utile “tenersi in allenamento” in modo tale da tornare sui banchi preparati, ma anche nella quotidianità.

genitori insegnanti
I genitori dovrebbero parlare con gli insegnanti dei problemi dei figli – Foto | Cassanoweb.it

Riuscire a finirli può non essere semplice, possono essere dei giorni in cui soprattutto i più piccoli sono davvero stremati e finiscono quasi per addormentarsi sulla scrivania (molti di loro fanno anche sport nel tempo libero, cosa altrettanto importante in fase di crescita. Alcuni hanno così provato a parlarne direttamente con gli insegnanti manifestando il problema, in certi casi ottenendo anche un buon risultato, a ovviamente non a tutti è accaduta la stessa cosa.

È così partita, come riporta Webboh.it, una petizione online davvero inaspettata. C’è chi è arrivato a chiedere una totale abolizione dei compiti a casa, ritenendoli inutili o addirittura anacronistici, sottolineando come sia importante che bambini e ragazzi si dedicano ad altro una volta tornati a casa. È davvero possibile? Questo modo di pensare per alcuni rappresenta pura utopia, per altri invece potrebbe essere la soluzione più adatta per dimostrare come i bisogni degli studenti siano cambiati nel corso degli anni.

È però inevitabile porsi una domanda: se questa iniziativa venisse tradotta in realtà come potrebbero gli alunni memorizzare quanto è stato loro insegnato in aula? Il rischio concreto secondo chi è contrario a questo passo che sarebbe quasi rivoluzionario è quello di trasformare le lezioni in una sorta di “aria fritta”.

I consigli del Ministero

Come spesso capita, anche in merito a una questione importante come quella dei compiti a casa assegnati agli studenti la verità potrebbe stare nel mezzo. È proprio per questo che il MIUR (MInistero dell’Istruzione e della Ricerca) ha voluto dare una serie di indicazioni utili a insegnanti e famiglie, in modo tale che riescano a gestire meglio la situazione.

  • I compiti devono essere commisurati a livello di quantità e contenuto. È bene che gli studenti sappiano farli senza troppa difficoltà e senza sentirsi troppo sobbarcati, ma senza dover chiedere aiuto a mamma e papà, per alcuni questo potrebbe essere ritenuto umiliante.
  • È giusto controllarli in classe, ma non deve essere assegnato alcun voto. C’è il “rischio” che possano essere stati fatti da qualcun altro.
  • Non si deve umiliare lo studente se dovesse portare una giustificazione firmata da un genitore in cui sostiene di non aver potuto fare i compiti a casa.
  • Gli insegnanti dovrebbero cercare di assegnarli sulla base del tempo che potrebbe essere richiesto per portarli a termine: 10 minuti nelle classi prime della scuola primaria – 20 minuti nelle classi seconda e terza – 30 minuti nelle classi quarta e quinta – 40 minuti nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado – 50 minuti nelle classi seconde – 60 minuti nelle classi terze.
  • Attenzione alle vacanze, come quelle di Natale, non dovrebbero essere trasformate in un momento da dedicare quasi esclusivamente ai compiti.
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