Recentemente, è stato pubblicato un nuovo studio sulle microplastiche che sta allarmando tantissime persone nel mondo. Ecco di cosa si tratta.
Le microscopiche particelle di plastica rappresentano un grandissimo problema per tutti i paesi del mondo poiché stanno invadendo i mari, i fiumi, i laghi e persino il sottosuolo. Ciò che preoccupa maggiormente sono proprio le dimensioni delle microplastiche, infatti è possibile trovare particelle tra i 5 e i 25 mm. E non solo: sulla Terra ci sono addirittura microplastiche di 1 nanometro, che equivale a 1 milionesimo di millimetro. Quindi, è estremamente complicato individuarle ed eliminarle definitivamente.
Pertanto, galleggiando indisturbate nelle acque possono essere involontariamente ingoiate dai pesci o da altri esseri acquatici. Naturalmente, gli esseri umani cibandosi anche di pesci possono a loro volta assimilare queste sostanze dannose. Infatti, durante un’operazione chirurgica eseguita ad una paziente, sono state individuate molte microplastiche accanto al cuore o in altre zone del corpo.
Il nuovo studio sulle microplastiche
Innanzitutto, bisogna ricordare che i paesi che inquinano maggiormente il Mar Mediterraneo dalla plastica sono principalmente tre: l’Egitto, l’Italia e la Turchia. Questi tre paesi, da soli, sono responsabili del 50% dei rifiuti di sostanze plastiche presenti nel mare. Per la precisione, versano nel Mar Mediterraneo circa 132.000 tonnellate di plastica all’anno.
Per quanto riguarda i numeri dell’Italia, ogni anno le città italiane versano nelle acque dei mari oltre 3.400 tonnellate di microplastiche. Secondo gli esperti, entro il 2040 i paesi mediterranei immetteranno nelle acque circa 500.000 tonnellate di plastica all’anno. Nel mondo, invece, i responsabili del 60% dell’inquinamento degli oceani dalle materie plastiche sono la Cina, la Thailandia, le Filippine, il Vietnam e l’Indonesia.
Tuttavia, una nuova ricerca condotta dall’Università di Waseda ha dimostrato che le microplastiche sono presenti addirittura nelle nuvole. Per la precisione, gli scienziati hanno rilevato la presenza di queste sostanze di plastica microscopiche in cima al monte Fuji, un vulcano giapponese alto ben 3.776 metri.
E non solo: sono state trovate anche nella città di Oyama, con delle dimensioni che variano tra i 7,1 e i 94,6 micrometri. Ciò che preoccupa di più è il fatto che ogni litro di vapore acqueo preso dalle nuvole, contenga 6,7-13,9 frammenti di microplastiche. Inoltre, analizzando attentamente le sostanze trovate, i ricercatori si sono accorti che le particelle di plastica sono formate da 9 polimeri differenti e da una particolare gomma.
Naturalmente, una città costituita da nuvole piene di microplastiche comporta un aumento dell’inquinamento dell’aria e dell’effetto serra, che a sua volta accresce il riscaldamento globale. Ad ogni modo, gli scienziati pensano che le particelle rilevate nelle nuvole provengano dai mari, i quali evaporando portano verso l’alto i microscopici frammenti. Purtroppo, queste pericolose sostanze sono state trovate anche negli uccelli marini e in molti altri animali.