Una donna di 50 anni, che lavorava come fisioterapista, è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco nel pomeriggio di ieri a Roma: si è costituito l’ex compagno.
Ennesimo femminicidio in Italia. Nel primo pomeriggio di ieri, una donna di 50 anni è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco nella zona fra Corviale e Casetta Mattei a Roma. A sparare l’ex compagno della 50enne con il quale aveva avuto un figlio.
L’uomo, un 53enne, ha avvicinato la vittima, che era appena uscita da lavoro, ed ha sparato dalla sua automobile due colpi di fucile. La donna è crollata al suolo e non c’è stato nulla da fare per salvarle la vita. I primi a soccorrerla sono stati alcuni colleghi che hanno lanciato l’allarme. Nel frattempo, il 53enne si è recato in caserma per costituirsi. I carabinieri stanno conducendo le indagini sul caso.
Raggiunta da due colpi di fucile in strada, all’uscita da lavoro. Così è stata uccisa Manuela Petrangeli, fisioterapista di 50 anni che prestava servizio in una clinica di Roma. Il delitto si è consumato nel primo pomeriggio di ieri, giovedì 4 luglio, nella zona fra Corviale e Casetta Mattei, in via degli Orseolo.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, come scrive la redazione di Fanpage, Manuela era appena uscita dalla clinica e, insieme ad una collega, si stava dirigendo verso la sua vettura per poi rientrare a casa, quando è stata avvicinata dall’ex compagno, un 53enne, che da una Smart ha sparato due colpi di fucile a canne mozze. Due proiettili che hanno raggiunto al braccio e al petto la donna, accasciatasi al suolo.
I colleghi, usciti dalla clinica, l’hanno subito soccorsa e lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari del 118 ai quali non è rimasto altro che appurare il decesso della 50enne. Inutile ogni tentativo di rianimazione. Intervenuti anche i carabinieri che hanno avviato subito le indagini e la caccia al killer che, però, nel frattempo si era recato in caserma per costituirsi e raccontare quanto aveva appena fatto.
I militari dell’Arma stanno proseguendo le indagini per determinare la dinamica esatta del delitto e risalire al movente. Rimane anche da capire come il 53enne sia entrato in possesso del fucile, dato che non aveva il porto d’armi. Secondo quanto emerso, la relazione fra Manuela e l’uomo, che avevano avuto un figlio, si era conclusa circa tre anni fa.
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