Dopo le spiacevoli avventure in cui si è imbattuto il Castello delle Cerimonie, ovvero il ristorante-hotel La Sonrisa dove ogni settimana avvenivano feste incredibili che andavano in onda anche in televisione. Adesso sembra che questo castello per poter sopravvivere dovrà pagare una sorta di canone di occupazione al Comune di Sant’Antonio Abate. In questo momento sappiamo per certo che l’attività in verità non si è mai fermata, ma improvvisamente dipendenti potrebbero perdere il lavoro se il consiglio comunale deciderà di far chiudere definitivamente il castello.
Dunque prossimamente il Comune potrebbe scegliere di risolvere il problema delle parti da possibili all’interno del castello o addirittura di abolirle. Insomma, in questo momento è la sindaca del comune ad avere in mano il destino del castello delle favole che vediamo sempre in televisione, e sono in tanti a sperare che possa optare per il male minore, per far sì che quel castello continui a splendere proprio come un tempo.
Il Castello delle Cerimonie: sorgono nuovi problemi per la famiglia Polese
Per poter fare una vera valutazione sull’impatto ambientale di queste strutture abusive come questa, si verificheranno delle perizie, proprio come ha fatto richiesta la sindaca del Comune. Dunque i tecnici non dovranno fare altro che esaminare bene la struttura senza lasciare alcun dettaglio, sulle metrature per poter rendere possibile una stima precisa del valore di questo luogo. La confisca della struttura che è avvenuta durante il mese di febbraio potrebbe essere annullata con una cifra di soldi, o meglio potremmo chiamarlo un canone di occupazione che la famiglia dovrà versare al Comune per far sì che tutto, in qualche modo, sia legale.
Forse non potete immaginare ma si trattano di varie decine di migliaia di euro che la famiglia dovrebbe pagare, dunque a quel punto bisognerà capire se il gioco vale la candela. Ma, sapendo quante persone ogni anno scelgono di festeggiare proprio lì i momenti più importanti della loro vita, non ci viene difficile immaginare che la famiglia Polese sarebbe disposta a pagare qualsiasi cifra pur di salvare il futuro di un castello che, oltre ad essere un luogo di lavoro per loro e per i loro dipendenti, è anche un caro ricordo legato alla loro famiglia, a Don Antonio che non c’è più e a tutti coloro che, in questo progetto, hanno dato tutti loro stessi.