Risonanza e tac in ospedale hanno tempi d’attesa lunghi? Ecco quando farle in intramoenia diventa un diritto.
In pochi lo sanno, ma questa è una vera opportunità per coloro che necessitano di questi esami. Le liste d’attesa sono talmente lunghe che, infatti, in alcuni casi è impensabile che un paziente possa aspettare tanto. E, purtroppo, il costo di queste indagini a pagamento non è alla portata di tutte le tasche.
Ecco che in aiuto ci viene la legge con una normativa veramente eccezionale che può salvarti la vita. Sappiamo che il lavoro per medici, infermieri e OSS (Operatori Socio Sanitari) non manca all’interno degli ospedali italiani. Questa però è una soluzione che viene proposta dalle autorità competenti per salvare vite.
Si tratta di un’escamotage per risolvere un possibile disservizio che può causare, nel peggiore dei casi, la morte del paziente. Il tempo contro l’aggravarsi di una malattia in alcuni casi è veramente fondamentale. Questo quindi è un trucchetto che tutti dovrebbero conoscere per poter avere la possibilità di indagare sulle proprie condizioni. Scopriamolo assieme.
La salute è il bene più importante che ciascuno di noi possiede e per questo va tutelato nel migliore dei modi. È compito del Sistema Sanitario Nazionale farsi carico della salute della società e dei singoli pazienti. Per questa ragione, grazie al pagamento di un ticket stabilito in base al reddito di ogni cittadino, in Italia tutti possono accedere ad una prestazione sanitaria.
In alcuni casi, però, il problema è l’attesa per effettuare un esame diagnostico. Malattie come il cancro o altre, che possono progredire velocemente ed avere anche effetti nefasti, hanno bisogno invece di prontezza nell’eseguire gli esami come tac e risonanze magnetiche.
Per ovviare a questo problema in molti si rivolgono al privato arrivando a spendere centinaia di euro per una tac e persino 700 euro per una risonanza magnetica che potranno così fare in pochi giorni. Inoltre, spesso è possibile anche scegliere se farla con il macchinario chiuso fatto a tunnel oppure se usare quello aperto.
Il problema è che,, però tantissime persone non hanno a disposizione questa cifra di denaro per potersi curare. E allora come fare ad evitare loro il possibile aggravarsi, se non peggio, delle condizioni, prima di aver eseguito questi esami diagnostici presso il Sistema Sanitario Nazionale? Ecco la soluzione per tutti che in pochi conoscono.
Infatti, la normativa vigente stabilisce che il malato ha diritto a prestazioni mediche da effettuare entro tempi certi. Nel dettaglio, si parla di 30 giorni per le visite mediche specialistiche e 60 giorni per gli esami diagnostici. In caso contrario, il paziente che ha da eseguire una prestazione urgente può fare istanza al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale.
Con questo atto ufficiale, l’ammalato deve chiedere che tale prestazione gli venga fatta in intramoenia. Nell’istanza dovrà specificare che il CUP non gli ha fornito una data per fare l’accertamento medico richiesto nei tempi previsti dalla legge in questi casi e che la sua prestazione ha carattere urgente ed è quindi incompatibile con i tempi di attesa indicati. Questo lo stabilisce il Decreto Legge n.124/1998 all’art.3 comma 10.
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