"Non siamo di fronte solo all’ennesima ‘bussata a denari’ da parte delle Asl nei confronti dei cittadini, in questo caso di 30mila baresi, ma a un vero e proprio abuso, del quale qualcuno deve rispondere in ogni sede. A noi interessa, chiaramente, l'aspetto politico, ma in questo caso siamo pronti a denunciare questa vergogna in ogni sede, perché siamo di fronte a una vera e propria tirannia": lo scrive in una nota il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
"In questi giorni - spiega Zullo - dalla ASL di Bari sono partite 30mila richieste di pagamento per prestazioni sanitarie effettuate, negli anni scorsi, in regime di esenzione, secondo la Asl non dovuto. Dalla Direzione sarebbero dovuti partire semplici solleciti di pagamento ma invece, in maniera appunto abusiva si è scelta la strada dell’avviso di accertamento, e quindi di un titolo esecutivo (stile Agenzia delle Entrate): una procedura, però, che presenta evidenti vizi ed eccezioni insanabili".
"Il primo e il più grave: avere come destinatari minori che per legge sono ‘incapaci’ e necessitano dell’autorizzazione al trattamento dei dati solo da parte dei genitori. Le altre gravi incongruenze sono il non riferimento al Giudice competente, per l’eventuale proposizione dell’impugnazione contro l’atto medesimo, e anche i termini entro i quali presentare opposizione", aggiunge il Consigliere Regionale.
"Quindi chiediamo al direttore generale, Antonio Sanguedolce, di sapere chi ha inviato i 30mila avvisi di accertamento, e se vi è un responsabile del procedimento, per comprendere chi e quando ha compiuto l’abuso. E se vi è la presunzione di poter vessare i cittadini a proprio piacimento, senza dover rispettare le leggi" conclude Ignazio Zullo.
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Commenti
Invece di fare questi comunicati da azzecca garbugli chieda di attivare uffici e personale per dare assistenza a quelli che malauguratamente hanno avuto l'avviso pur avendo diritto all'esenzione.
Io con un misero stipendio ed una casa ereditata pago tutto fino all'ultima lira, giusto, non mi sottraggo. Ma i tanti che ostentano super smartphone, macchinoni, sigarette e che non pagano il ticket, quelli proprio mi fanno girare le p...e.
Quando una prestazione va pagata è giusto che la Asl richieda i soldi.
Non vogliamo una pubblica amministrazione nulla facente.
Vogliamo il giusto
Non le passa neppure per la testa che queste persone, da cui le ASL vogliono i soldi indietro, possano aver sottratto risorse a chi ne aveva più diritto?
Un pensiero, per chi pur avendone la necessità e il diritto non ha potuto ottenere la prestazione, potrebbe farlo.
Eh, Consigliere?
Caro Emiliano,
I mancati pagamenti riguardano prestazioni sanitarie effettuate nel periodo 2011-2015.
Lei, Presidente, si è insediato alla Regione Puglia nel 2015, tenendo per se l'assessorato alla sanità (se non erro).
Io Le chiederei, egregio Presidente, dove era Lei fra il 2015 e il 2020?
In questo periodo era o non era a conoscenza di questi mancati pagamenti, in qualità di assessore alla sanità?
Come mai solo dopo la sua rielezione del settembre 2020 emergono questi fatti?
E' possibile che, se Lei avesse vigilato in tempo, negli anni 2015-2020, gli avvisi di accertamento sarebbero partiti prima delle elezioni 2020?
Infine, è possibile che, in tal caso, Lei non sarebbe stato rieletto, per la impopolarità del provvedimento di recupero?
Mi stia bene Presidente, la Puglia la merita.