Silvia e Liliana, due persone e due mondi completamente diversi. Con tre soli punti in comune: l’essere entrambe donne, essere italiane e l’essere state - e l’essere attualmente - all’attenzione dl Consiglio Comunale di Cassano delle Murge.
Con destini, però, completamente diversi.
Silvia Baraldini, romana, 73enne, in carcere – prima negli USA e poi in Italia – per ventitré anni, per i reati di concorso in evasione, associazione sovversiva (comprendente anche due tentate rapine a cui non partecipò personalmente) tramutata in associazione a delinquere per commettere cospirazione.
Liliana Segre, milanese, 90enne, sopravvissuta all’Olocausto nazista e dal 2018 Senatrice a vita; sotto scorta per le minacce ricevute da fanatici razzisti e antisemiti.
Nel marzo del 1999 il Consiglio Comunale di Cassano all’unanimità concesse a Silvia Baraldini la Cittadinanza Onoraria cassanese.
Su proposta dell’allora Consigliere Comunale Marco Galiano (Rifondazione Comunista), infatti, e seguendo nella scia diverse amministrazioni comunali che sulla base di un vasto movimento popolare chiese ed ottenne l’estradizione dagli Stati Uniti della Baraldini, per far scontare in Italia il residuo di pena, Cassano riconobbe alla Baraldini la cittadinanza cassanese.
Non così per la senatrice Segre.
Per tre volte il Consiglio Comunale ha provato a discutere della Cittadinanza Onoraria alla Segre su proposta del Consigliere Comunale Amedeo Venezia (Prima Vera Cassano – Pd) senza riuscirci.
E già qui ci sarebbe da discutere sul valore della nostra classe politico-amministrativa.
Perché la proposta di Venezia è fallita, almeno per il momento (e visto il dibattito in Consiglio temiamo lo sarà per sempre)?
Lo si deve al vicesindaco Angelo Giustino che ha presentato un emendamento, condiviso dall’Assessora Annamaria Caprio e dai Consiglieri Comunali Pasquale Campanale, Francesco Cavalluzzi, Antonio Falcicchio e Filippo Panzarea per introdurre, nella stessa delibera, l’intitolazione di un luogo a Nadia Cossetto, vittima delle Foibe, donna simbolo dell’esodo giuliano-dalmata.
Un secondo emendamento, a firma dalla Consigliera Comunale Francesca Marsico (Iniziativa Democratica) e condiviso nello spirito dalla Sindaca Maria Pia Di Medio che ha proposto, inoltre, l’intitolazione di un luogo a Elisa Springer, sopravvissuta all’Olocausto e “figlia adottiva della Puglia”, ospite anche a Cassano presso il Liceo a portare la propria testimonianza.
Cosa centri la toponomastica con il Consiglio Comunale non è affatto chiaro: mai, a memoria di cronista, si ricorda che nella massima assise cittadina si è parlato di dedicare strade, piazze e luoghi a questo o quel personaggio non foss’altro che la competenza in questa materia non è del Consiglio Comunale ma è della Giunta Comunale che deve comunque sottostare al vaglio della Prefettura di competenza.
Evocare, quindi, la dedicazione di una strada associandola alla concessione della cittadinanza onoraria è come discutere di capre e pere: incomprensibile!
Faremmo un torto all’intelligenza degli emendanti se parlassimo di contrapposizioni ideologiche fra destra e sinistra in questa disputa ma, ancora una volta, sottolineiamo come lo stesso Consiglio Comunale, solo 21 anni fa, si trovò compatto nel concedere una “onorificenza” a Silvia Baraldini, senza voler attribuire questa o quella via a questo o quel personaggio, consapevoli che si parla di due questioni diverse.
Forse per Venezia, l’opposizione e il Pd cassanese la sola strada per far passare – o almeno provarci – la proposta di Cittadinanza Onoraria alla senatrice Liliana Segre è rimasta quella di un grande movimento popolare, una raccolta firme fra tutti i cassanesi che potrebbe far comprendere in quale vicolo cieco ed autoritario nonché inutile si è andata a cacciare la maggioranza che ancora sostiene questa Amministrazione.
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Commenti
Ieri avevo postato un commento di risposta al commento 18. Vi è sfuggito? Grazie
LA REDAZIONE
Non ci risulta nel sistema. Potrebbe ri-postarlo? Ci scusi e grazie
LA REDAZIONE
Giusto per chiarezza: "i democratici" (perchè, lei non lo è?) non hanno portato nulla su questo sito (che, forse le sfugge, è un organo di informazione: i siti sono un'altra cosa). L'articolo è frutto del nostro interesse alla vicenda, senza interferenze nè interessi.
Per il resto, lei fa un minestrone indigesto che tuttavia appartiene al mondo delle opinioni e come tale lo rispettiamo (tant'è che ne acconsentiamo la pubblicazione).
Stai voltando la frittata. Tutti possono constatare come tu, parlando della vicenda Segre, l'hai definita "cose inutili". Il resto sono goffi tentativi di addrizzare il tiro dopo aver detto una cosa vergognosa.
x Commento 17 di Volavola.
Nemmeno io sapevo della cittadinanza onoraria alla Silvia Baraldini. Lo leggo adesso. E francamente è una cosa che mi fa piacere. La Baraldini è solo un'attivista dei diritti civili, è stata ingiustamente accusata di terrorismo, tutti i governi italiani (incluso il governo Berlusconi) hanno fatto il possibile per riportarla a casa perchè le accuse erano distorte e pretestuose. Mi fa piacere sapere che un'amministrazione comunale di 20 anni fa, con grande lungimiranza, abbia saputo dire la sua su un problema e su una vicenda di dimensione etica e internazionale, cioè che coinvolge la dimensione dei diritti e dell'umanità. Oggi, tutto questo, evidentemente, non è possibile per la bassezza della giunta. E di alcuni dei suoi sostenitori, quelli piccoletti e insulsi.
Venezia non è adatto alla Politica, altro che le esigenze di chi ha bisogno
Voi, impegnati in politica, però, dovreste accantonare certi retaggi ideologici del secolo scorso e risparmiare energie per i problemi attuali.
Rischiate di fare un regalo inaspettato ad un'amministrazione pigra e inconcludente, perché, secondo me, alla maggior parte dei cassanesi interessa poco della cittadinanza alla Segre, quando bestemmiano ogni giorno per la mancanza di servizi, di lavoro sul territorio, di prospettiva della nostra comunità.
Ti saluto cordialmente, spero mi perdonerai se non mi firmo.
Quando metteranno te o un tuo congiunto in un campo di concentramento con il rischio di finire in un forno crematorio ... saresti felice se i tuoi concittadini ti definissero cosa inutile?
Eppure te lo meriteresti. Liliana Segre no, aveva solo 12 anni quando finì ad Auschwitz.
Chi non impara gli errori della storia è destinato a riviverli.
Per la Senatrice Segre e per tutte le vittime dell'Olocausto non ci sarebbe neanche da discuterne, tale riconoscimento sarebbe un modo per non "dimenticare" quanto l'uomo possa essere capace di fare del male..
La cittadinanza onoraria quella di cui si discute nel caso della signora Segre, perché invece per quanto riguarda Norma Cossetto si tratterebbe dell’intitolazione di un luogo e non del conferimento di cittadinanza, dicevo, la cittadinanza onoraria si dona è un riconoscimento, un regalo, in questo caso un regalo che la signora Segre, nel caso dovesse accettare la cittadinanza, farebbe lei ai cassanesi e penso che sarebbe un dono immeritato per la nostra cittadina visto anche i toni di alcuni commenti tipo numero 7 e numero 8.
Per il resto la maggioranza dimostra la solita totale ignoranza.
Le scuole sono rimaste chiuse, il paese si sta spegnendo, l'arredo urbano è in condizioni penose, delinquenza, ...
Intitolate ciò che volete a chi volete ma di questo passo, le strade intitolate resteranno vuote e i cittadini onorari si ritroveranno cittadini di un....deserto.
Grazie
Tutti si chiedono, siete lì da tre anni, se avevate queste giuste pretese, perché non lo avete fatte prima?
Perché unirle ad una cittadinanza onoraria che non c'entra niente con l'intitolazione di strade e piazze?
Se realmente, non ci sono scontri ideologici dovreste subito fare un passo indietro e votare tutti insieme la cittadinanza onoraria, perché come questo articolo e l’ottima analisi di Giovanni spiega nei dettagli, i motivi e le differenze tra i provvedimenti, sono evidenti e cristallini.
Ora finalmente, dovreste capire anche del perché il dot Venezia ha ritirato il suo punto più volte, e non tutte quelle machiavelliche arringhe degne di un tribunale, ma non di una assise comunale fatte dal vice sindaco, consacrate a sminuire la proposta di cittadinanza e del proponente
Se non lo capite cara maggioranza, allora come scrisse William Shakespeare nell’Amleto “C'è del marcio in Danimarca”
Una cosa da fare con unità e con adesione unanime, diventa oggetto di divisione e di scambi. Mi vergogno di vivere a Cassano.