Al di là della tragedia che ha colpito una giovanissima vita, la sua famiglia e tutta una comunità, non possiamo far passare sotto silenzio accuse su presunti “errori” nei confronti di questo giornale che ho l’onere e l’onore di dirigere, anello di un più ampio network di informazione locale. La credibilità, unita alla buona fede, sono tutto per un giornale, soprattutto una testata di informazione locale!
Tutti sbagliamo, tutti possiamo sbagliare. Ma non è questo il caso.
Lasciando da parte le risibili accuse di coloro secondo i quali “non si danno certe notizie” – il diritto di cronaca esiste anche nelle più sperdute civiltà: possibile che certi bigotti nostrani non ci arrivino? – veniamo al punto della questione ovvero la presunta “falsa notizia” della morte del giovane cassanese.
Questa la ricostruzione di come sono andate le cose.
La nostra collaboratrice che seguiva il caso aveva due fonti, attendibilissime, da cui riceveva notizie: una interna al reparto di Rianimazione presso il Policlinico di Bari, l’altra molto vicina alla famiglia del giovane coinvolto.
Da quando la vittima dell’incidente è stata ricoverata in prognosi riservata, con un ematoma che rivestiva la metà destra del massiccio facciale e che si estendeva all’80% del volume cranico, come hanno spiegato i sanitari, le sue condizioni erano pressoché disperate tanto da indurre i medici a parlare di “coma irreversibile”. Un fatto che fin da subito è stato riferito ai più stretti familiari del ragazzo.
Sottoposto a continui EEG (elettro-encefalo-gramma) dall’equipe del Primario prof. Brienza, i risultati erano sempre uguali: piatto. I medici la chiamano “morte nervosa”.
Quando la nostra fonte interna ci ha confermato che anche l’ultimo EEG era risultato piatto e che non c’era più nulla da fare se non attendere sei ore per il rispetto dei protocolli, noi abbiamo dato la notizia su CassanoWeb: il povero Antonio era morto.
Qual è stato il corto-circuito venutosi a creare dopo?
La famiglia attendeva dall’estero una strettissima congiunta della vittima, prima di divulgare quanto accaduto: fatto che non tutti coloro presenti presso il Policlinico in attesa di notizie dai medici, conoscevano e da cui è partita la critica, bollandola come non vera, verso CassanoWeb.
Ci hanno scritto che la notizia non era vera, che ci dovevamo vergognare per quanto avevamo scritto.
La notizia era vera, invece; la nostra colpa – ma giornalisticamente è un merito – averla data prima ancora che i parenti (non la famiglia) e gli amici ne fossero a conoscenza. Ma il mestiere del giornale è proprio questo: dare informazioni.
Accusarci, quindi, di aver dato notizie false, di non saper fare il nostro mestiere, di sciacallaggio queste sì sono accuse infondate! E naturalmente c’è chi ne pagherà il prezzo poiché al di là della critica legittima qui parliamo di insulti e ingiurie.
Si può poi discutere quanto si vuole su etica e opportunità, se sia giusto o meno fornire tempestivamente informazioni in una situazione di dolore ma questi ed altri dubbi esistono da quando esiste il giornalismo e che non saremo (né potremmo) noi a risolvere.
Crediamo, quindi, che, con dati alla mano, la credibilità di questo giornale, del nostro network e dei nostri collaboratori non sia stata minimamente intaccata da questo episodio e che, anzi, ne esca rafforzata.
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Commenti
La credibilità di un giornalista è da dimostrare in ben altre occasioni, quelle in cui si parla di affari, politica e commistioni fra le due.
Nei prossimi mesi, quando si sveleranno gli altarini, gli accordi e le porcate, sarà allora che dovrai giocarti la credibilità.
RISPONDE G. BRUNELLI
Lo farò. E se mi dovesse sfuggire qualcosa, me lo faccia notare.
Se proprio devo pensare a qualcosa, penso che forse avete avuto fin troppa professionalità, nel senso che davanti a un fatto di cronaca così importante e(ma ancora di più così triste) avendo, come voi stessi dichiarate, delle fonti dirette da parte sia dello staff medico e sia da parte della famiglia del ragazzo, io (e ripeto io) avrei semplicemente aspettato semplicemente "l'ufficialità assoluta" della cosa, prima di divulgare la notizia, nel rispetto di tutte le persone coinvolte e anche della persona che stava tornando dall'estero proprio per essere presente in questo momento così tragico (fatto che ritengo fosse di vostra conoscenza)
Ho ben capito il vostro punto di vista, grazie appunto a questo articolo, spero possiate capire anche il mio (conoscevo a malapena il ragazzo e non avevo nessun legame con lui) e quello di altre persone e in ogni caso speriamo tutti di non dover più registrare dei fatti di cronaca così tristi
C.que, rimanete sempre una testata giornalistica di buona professionalità.
Credo che si debba ringraziare la testata e la redazione per il lavoro che fanno e per il servizio che rendono alla comunità. Questo vale anche per la cronaca politica, dove l'invettiva e l'animosità forse ci prende con maggiore forza. Non credo si possa parlare di un giornale fazioso o di un laboratorio di notizie false: se così fosse non sarebbe la testata più seguita sul territorio da almeno un decennio. Poi è lecito criticare tutto e tutti, ma almeno indicando l'alternativa e argomentando le proprie tesi. E magari, se ci si sente proprio frustati dalla presenza di questo giornale web "nido di falsità", provare a fondarne uno nuovo che certamente guarderemo e consulteremo, ma che certamente poi dovrà superare la prova degli anni e della credibilità che dovrà conquistarsi.
Ringrazio quindi Cassanoweb per la possibilità che mi da di dire la mia quando ne sento la necessità. Gratuitamente.
Le malelingue, i disattenti e gli ignoranti (che non conoscono i fatti) ci saranno sempre, e non si potrà dare risposta a tutti.
Al giornale: continuate cosi, il vostro servizio è indispensabile per aprire gli occhi alla popolazione!!!!